WOMAN READY TO WEAR
T BY ME CASHMERE
La parola Cashmere proviene da una montagnosa regione fra India e Pakistan, chiamata Kashmir. Questo prezioso filato e' in uso da tempi lontani, sin dall'epoca dei romani.

In seguito fu portato in Europa dall'imperatrice Eugenia, moglie di Napoleone II, e, nel secolo XIX, grazie alle innovazioni tecnologiche di un fabbricante scozzese, ebbe inizio l'era moderna del cashmere.

Le capre cashmere vengono pettinate in primavera, quando perdono il sottile pelo interno che le protegge dal freddo invernale. Il "pelo" viene lavato, pettinato, tinto e filato; ogni macchina di maglieria viene manovrata manualmente e il filo viene continuamente controllato. Si ottengono cosi' dei pannelli che vengono assemblati a mano e non con cuciture a macchina come avviene normalmente con la lana. I capi risultano estremamente morbidi, confortevoli, non pizzicano, tengono caldo senza far sudare. Per mantenere queste qualita' nel tempo sono necessari dei semplici accorgimenti. Il primo lavaggio va fatto a secco in lavanderia, mentre i successivi possono essere fatti a mano, in acqua fredda, con pochissimo detergente per tessuti delicati. Il capo va poi strizzato leggermente e messo ad asciugare tassativamente pari, magari sopra un telo,e mai lasciato alla luce diretta. Va stirato a calore medio, con un panno fra il ferro e il capo. E' consigliabile non indossare il capo per piu' giorni consecutivi, in modo da lasciar riposare la fibra.

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La parola Cashmere proviene da una montagnosa regione fra India e Pakistan, chiamata Kashmir. Questo prezioso filato e' in uso da tempi lontani, sin dall'epoca dei romani.

In seguito fu portato in Europa dall'imperatrice Eugenia, moglie di Napoleone II, e, nel secolo XIX, grazie alle innovazioni tecnologiche di un fabbricante scozzese, ebbe inizio l'era moderna del cashmere.

Le capre cashmere vengono pettinate in primavera, quando perdono il sottile pelo interno che le protegge dal freddo invernale. Il "pelo" viene lavato, pettinato, tinto e filato; ogni macchina di maglieria viene manovrata manualmente e il filo viene continuamente controllato. Si ottengono cosi' dei pannelli che vengono assemblati a mano e non con cuciture a macchina come avviene normalmente con la lana. I capi risultano estremamente morbidi, confortevoli, non pizzicano, tengono caldo senza far sudare. Per mantenere queste qualita' nel tempo sono necessari dei semplici accorgimenti. Il primo lavaggio va fatto a secco in lavanderia, mentre i successivi possono essere fatti a mano, in acqua fredda, con pochissimo detergente per tessuti delicati. Il capo va poi strizzato leggermente e messo ad asciugare tassativamente pari, magari sopra un telo,e mai lasciato alla luce diretta. Va stirato a calore medio, con un panno fra il ferro e il capo. E' consigliabile non indossare il capo per piu' giorni consecutivi, in modo da lasciar riposare la fibra.
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